La dieta che ‘ aiuta’ i reni

di MICHELA MORANDOTTI

Cosa bere e mangiare quando i reni fanno le bizze o, peggio ancora, si soffre di insufficienza renale? I consigli, al riguardo, sono molti. Prendiamo, a riferimento, un articolo già pubblicato sul sito della Fondazione Veronesi. La prima regola,  raccomandata, soprattutto quando la problematica è in fase avanzata, è quella di impostare una alimentazione a basso contenuto di proteine, sodio e fosforo.

 

Proteine – Occorre ridurre la quantità di alimenti proteici soprattutto di origine animale (carne, pesce, uova, salumi, formaggi e latticini) e in misura minore di quelle di natura vegetale (legumi), presenti soprattutto nei secondi piatti includendo nella dieta, laddove necessario, cibi ‘aproteici’. Questi ultimi (in particolare pane, pasta, farina, riso, crackers, fette biscottate, biscotti) appositamente prodotti senza proteine sono disponibili anche nei supermercati e permettono di migliorare il ‘gusto’ della dieta. Rispetto agli apporti normali, le proteine dovrebbero essere ridotte di circa 0.8 gr per kg (in relazione al peso ideale del singolo) ed essere per il 75% ad alto valore biologico.

Calorie – L’apporto calorico deve essere di circa 35 Kcal per kg (riferito al peso ideale della persona) al giorno in caso di età inferiore ai 60 anni e di 30 Kcal con età uguale o superiore a 60 anni. Sotto questi valori a lungo termine aumenta, infatti, il rischio di malnutrizione. Il giusto apporto calorico può essere garantito accrescendo nella dieta le percentuali di carboidrati e di lipidi (fatta eccezione in caso di diabete).

Fosforo – I valori di questa sostanza dovrebbero mantenersi entro 8-10 mg/Kg peso corporeo. Per mantenere il fosforo nei valori consigliati è importante limitare e/o evitare salumi, legumi secchi, frutta secca, cioccolato, lievito di birra, gamberi e frattaglie, tuorlo d’uovo, farine e crusca, cacao amaro in polvere. Altri alimenti come latte, yogurt, panna, pasta, riso, legumi freschi, orzo, biscotti, pesce, formaggi freschi (ricotta, mozzarella) che ne hanno una percentuale moderata, possono essere consumati in piccole quantità, mentre possono essere assunti liberamente (perché ne sono privi), frutta e verdura fresche, patate, marmellata, zucchero, miele, olio e burro.

Al fine di ridurre ulteriormente il quantitativo di fosforo negli alimenti è possibile tenerli per 8-9 ore in frigo prima della cottura, preferendo poi la bollitura in abbondante acqua da cambiare a metà cottura.

Sodio – Il sodio è presente in molti alimenti e in grandi quantità. Occorre fare molta attenzione al sale da cucina, evitare dadi per brodo, ridurre quantità e frequenza di consumo di salumi e affettati in genere, alimenti in salamoia (capperi, olive, carni e pesci in scatola) e formaggi.

Consigli e indicazioni di cui tenere, anche se il primo approccio, in caso di disturbi, è sempre quello con il proprio medico.

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