I DISTURBI DELL’UMORE: I TEMPERAMENTI AFFETTIVI

di susanna Benassi Intervista al Dr. Luca Maggi, Psichiatra e Psicoterapeuta

L’esistenza umana, il ciclo stesso della natura, sono improntati alla continua ricerca di un’equilibrio tra elementi opposti, due facce di una stessa medaglia. Siamo continuamente e alternativamente angeli e demoni, felici e tristi, gratificati e insoddisfatti. Questi stati d’animo rappresentano la nostra stessa essenza e il loro alternarsi in maniera fluida ci garantisce il benessere psico-fisico. Se per qualche motivo il meccanismo s’inceppa, può succedere che un elemento prenda il sopravvento sull’altro, o che la loro alternanza proceda senza la sua naturale e necessaria sincronizzazione…I disturbi dell’umore si dividono in DISTURBI UNIPOLARI (Depressione Maggiore e Disturbo Distimico) e in DISTURBI BIPOLARI ( Disturbo Bipolare di tipo I, Disturbo Bipolare di tipo II, e Disturbo Ciclotimico) che sono una serie di patologie un tempo comprese nella cosiddetta “Psicosi maniaco-depressiva” e hanno come caratteristica principale una marcata alterazione dell’umore, tale da compromette in maniera più o meno grave la vita di chi ne è colpitoPer la loro complessità e differenziazione di tipologia, ne tratteremo in maniera specifica uno per volta, cercando di fornire una spiegazione la più dettagliata e semplice possibile. Iniziamo col capire e definire cos’ e’ il tono dell’umore e come si sfaccetta nei cosiddetti “temperamenti affettivi”.
I TEMPERAMENTI AFFETTIVI
Innanzi tutto… Cos’ è il “temperamento”?
Diciamo che per “temperamento” s’intende la normale oscillazione del tono dell’umore che caratterizza ogni individuo, si sviluppa nell’infanzia e ci accompagna nel corso della vita. In un temperamento “normale” le oscillazioni dell’umore sono minime e non producono disagio alla persona. Quando queste oscillazioni sono più marcate, non reattive a stimoli ambientali e non tali da caratterizzare un vero e proprio disturbo dell’umore, si parla di “TEMPERAMENTI AFFETTIVI”.
Quali sono i temperamenti affettivi?
Classicamente vengono identificati QUATTRO TEMPERAMENTI AFFETTIVI: DISTIMICO (o DEPRESSIVO), IPERTIMICO (o MANIACALE), CICLOTIMICO E IRRITABILE. Già Ippocrate ne parlava nel IV sec. a.c., utilizzando per la prima volta i termini “melanconia” (depressione) e “collera, rabbia” (mania) e attribuì l’origine di queste patologie, a un eccesso di bile nera verso un eccesso di bile gialla.
In cosa consistono i TEMPERAMENTI AFFETTIVI?
Si tratta di caratteristiche psicologiche e comportamentali che caratterizzano la personalità di un individuo. Indicano una familiarità e una possibile predisposizione allo sviluppo di un disturbo dell’umore, ma non rappresentano essi stessi una patologia, bensì una variante fisiologica dei sistemi neurotrasmettitoriali che regolano il tono dell’umore di fondo.
Possedere caratteristiche tipiche di uno di questi temperamenti non significa quindi essere affetti da una patologia ?
Vero, ma si tratta comunque di condizioni che predispongono all’insorgenza dei disturbi dell’umore in senso clinico, poiché rappresentano un’espressione attenuata della vulnerabilità biologica verso il DISTURBO BIPOLARE. È difficile in psichiatria stabilire una soglia tra ciò che può essere considerato “normale” e ciò che invece è da considerarsi “patologico”. In medicina ci sono numerosi esempi. Pensiamo alla misurazione della temperatura corporea: i 37 gradi sono considerati febbre.
Come si stabilisce allora, se una persona che rientra in una di queste categorie temperamentali, è affetto da una patologia?
Il giudizio di “normalità” dipende da una serie di fattori culturali e di valutazione soggettiva. Si devono prendere in considerazione, non solo il quadro clinico (i sintomi della malattia), ma anche un’altra serie di fattori, quali la consapevolezza della malattia, il grado di sofferenza soggettiva che il disturbo comporta e la compromissione del funzionamento a livello familiare, sociale e lavorativo.
Quali caratteristiche hanno i quattro temperamenti citati?
L’IPERTIMICO si riscontra prevalentemente nel sesso maschile ed è caratterizzato da alti livelli di energia, ridotto bisogno di sonno, estroversione, grande determinazione, sportività, stabilità nei legami affettivi, imprenditorialità. Nella nostra società questo tipo di temperamento si riscontra in individui di successo (imprenditori, politici, accademici). Indubbiamente sono persone dotate di una marcia in più rispetto alla media.
Il DISTIMICO (o DEPRESSIVO) è invece maggiormente riscontrato nel sesso femminile ed è rappresentato da bassi livelli d’energia, scarsa autostima, sentimenti di inadeguatezza, tendenza alla rimuginazione mentale, passività, introversione, scarsi rapporti sociali. Sono individui estremamente affidabili, con pochi, ma costanti interessi. Non rischiano, accendono con molta difficoltà un mutuo, spendono solo quando hanno soldi a disposizione. Attualmente un tale assetto psico-biologico viene visto come uno svantaggio, mentre in passato era molto apprezzato.
Il CICLOTIMICO, è anch’esso prevalente nel sesso femminile. In questo temperamento vi sono continue oscillazioni tra i due poli precedentemente descritti: IPERTIMICO e DISTIMICO. Si tratta generalmente di ragazze con frequenti e brusche variazioni dell’umore e dei livelli d’energia. Passano dall’euforia alla tristezza, dalla stanchezza alla iperattività, dal bisogno esasperato di sonno, alla ridotta necessità di dormire. Questo assetto psicologico produce una tale instabilità che spesso si traduce in vite burrascose.
L’IRRITABILE si riscontra prevalentemente in maschi che mostrano un comportamento costantemente irritabile con elevati livelli di energia, impulsività, lamentosità, atteggiamento critico, insonnia, frequente abuso di alcolici, sedativi e nicotina a scopo auto-terapeutico. Si tratta d’individui che spesso tendono a sfogare rabbia e frustrazione in ambito familiare. Difficili d’approcciare, possono anche raggiungere alti livelli di funzionamento ad esempio in campo imprenditoriale dove in genere usano la propria leadership in maniera autoritaria e non empatica.

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