Stretching: come farlo correttamente

di GIULIA BERTOLI Come purtroppo pochi sanno, lo stretching è un aspetto fondamentale dell’attività fisica e troppo spesso viene sottovalutato, o peggio ancora ignorato completamente. In realtà, allungare la muscolatura dopo uno sforzo più o meno intenso aiuta non solo a completare il lavoro che stiamo compiendo in maniera corretta, ma ci evita possibili contratture, lesioni e dolori eccessivi nei giorni seguenti. La parte centrale di una qualsiasi attività, che sia un’ora di aerobica o step, sala pesi, corsa, deve essere sempre anticipata e posticipata da qualche minuto di allungamento. Elasticità e flessibilità muscolare risultano come i due obiettivi principali dello stretching e sono proprio queste due capacità che ci permettono di usare tutto il range del movimento di un determinato muscolo, di sfruttarlo al meglio e fino in fondo, cosi da poterlo lavorare ed ottenere buoni risultati: un muscolo freddo e contratto non darà di certo gli effetti sperati. In genere lo stretching può essere svolto sia in modo settoriale, cioè allungando un determinato gruppo muscolare e mantenendo la posizione per 30 secondi al massimo, sia in modo globale, andando a stirare contemporaneamente le catene muscolari più lunghe e complesse: in questo ultimo caso per l’appunto più laborioso, sarà necessario mantenere per 10 minuti consecutivi una stessa posizione, il risultato sarà certamente più efficace. Ciò che è bene specificare è che qualche anno fa lo stretching prevedeva di assumere una certa posizione, e “molleggiare” sul posto per allungarsi meglio, per toccare ad esempio le punte dei piedi con le dita delle mani più facilmente: studi recenti hanno dimostrato che il molleggio è un allungamento del tutto innaturale e traumatico per il muscolo, il quale si distende sul momento, ma poi riceve una contrazione maggiore; dunque, l’unico esercizio ammesso è quello di mantenere staticamente una certa posizione senza compiere alcun movimento brusco. Altro aspetto fondamentale: lo stretching deve risultare come un momento di piacere e relax per chi lo esegue, non deve affatto provocare un dolore eccessivo; la quantità di dolore che si prova durante un esercizio non ci dà la sicurezza che si stia allungando nella maniera giusta, anzi il contrario. I medici lo consigliano davvero a chiunque, meglio se svolto 15-20 minuti tutti i giorni, anche eseguendo posizioni molto semplici, senza mai dimenticarsi di usare una buona respirazione; lo stretching può essere svolto sia in palestra,con l’aiuto di un istruttore, sia comodamente a casa con l’utilizzo di libri o DVD-guida. Allungare in particolare schiena, tratto cervicale e zona lombare risulterà molto utile e rilassante. In sostanza, fare stretching è un modo rapido ed efficace per prendersi cura di noi stessi, sentirsi in armonia con il proprio corpo e garantire una buona continuità al nostro allenamento, senza piccoli inconvenienti, alle volte fastidiosi, da risolvere.

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