IL ‘ DARE’ AGLI ALTRI DI RACHELE E LE AMICHE. 20 MILA MASCHERINE NEI GIORNI DELLA PANDEMIA

di LUCA BASILE

Oltre 20 mila mascherine. Preparate, cucite, sterilizzate, confezionate, consegnate. 20 mila nel breve volgere di una settimana; un numero incredibile. Per un progetto, condiviso a più mani – e a più cuori pulsanti solidarietà –  che ha come protagonista un gruppo di donne di Forte dei Marmi e non solo di Forte dei Marmi.. E al centro di tutto questo c'è Rachele Nardini che l'idea di realizzare qualche mascherina ' fai da te' l'ha avuta quando, vista la difficoltà a reperirle, e preoccupata per il padre che andava per cantieri, ha deciso di rimettersi intorno alla macchina per cucire celata in un angolo di casa. 20 mila mascherine dopo Rachele racconta quella che sta diventando un'esperienza-pilota, per tante altre persone. In fondo sono le piccole cose – che mai piccole sono – a rendere possibili grandi risultati.

Questa storia si innesca l'11 marzo  quando Rachele Nardini prende contatto con  il dottor Daniele  Taccola dell'ospedale Versilia per conoscere la situazione, molto carente, sul fronte mascherine e protezioni per i sanitari.

 Si offre cosi di cucirgliele in semplice cotone una ventina. E' solo l'inizio.
Pochi giorni dopo Rachele  parla con  Giovanna Cinquini, grande amica, che lavorando in una tappezzeria viareggina coinvolge i suoi colleghi e contatta a sua volta la Tappezzeria Ottomena riuscendo a produrre quasi 700 mascherine in TNT impermeabile e traspirante da inviare al Versilia in una sola notte. La catena di solidarietà sta prendendo forma e altre aziende e persone si mettono a disposizione: tappezzeriaArmonie d’interni, tappezzeria Apm, tappezzeria Fabric Line, NonsoloMoquette, Stefano Bertuccelli, Tappezzeria Martinelli. In questo modo  l’ospedale Versilia riceve le mascherine con cadenza giornaliera. A cucire ci si mettono anche  Sandra Nardini e Monia Bugiani entrambe di Forte dei Marmi e per il trasporto  ci pensa  la Misericordia di Forte dei Marmi. Da qualche giorno anche il NOA ha iniziato a ricevere le mascherine  così come  il San Luca di Lucca oltre alle associazioni, a, medici e forze dell’ordine e di polizia.
Nel frattempo, al progetto, si sono unite la  Tappezzeria Pellegrini di Camaiore, la  tappezzeria Modek di Massa e la  Sartoria del Mare di Querceta.
Una produzione che si gestisce in perfetta sinergia.  i rapporti con le strutture sanitarie e lo smistamento continuano a farlo Giovanna e Rachele,  la tappezzeria Ottomana fornisce direttamente il Tabarracci, Croce Verde e Misericordia di Viareggio. Marianna e suo marito della tappezzeria Armonie d’Interni raccolgono tutte le mascherine realizzate dalle tappezzerie e le inviano alle ragazze che poi a loro volta le smistano alle strutture sanitarie. Ormai a Forte  dei Marmi c’è un vero e proprio punto di consegna dove ad ogni ora c’è qualcuno che passa a ritirare il proprio pacco.
" Anche ospedali di altre regioni  chiamano, chiedono i delucidazioni su materiali e tutorial per realizzarle.    E noi siamo a disposizione anche solo per un consiglio.  Non smetteremo fino a quando riusciremo a reperire materiale e ci auguriamo che arrivino le forniture ufficiali agli ospedali in modo da poter aiutare tutta la cittadinanza. Più ci proteggiamo e prima passerà" è il pensiero di Rachele che, a Forte dei Marmi, ha creato un secondo progetto. " Siamo 5 donne , spiega – che cuciono mascherine sempre in TNT, materiale molto simile alle mascherine chirurgiche, il San Camillo le sterilizza anche se noi, nel cucirle, utilizziamo guanti, mascherina, e disinfettiamo la macchina da cucire. Poi prepariamo le bustine con nome e indirizzo e le associazioni poi le consegnano. Negli ultimi giorni oltre a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta le distribuiamo anche ai lavoratori dei supermercati e alle botteghe alimentari".  Le donne del progetto sono Rachele Nardini, Giovanna Cinquini, Monia Bugiani, Sandra Nardini, Natalia Carducci, Roberta Fubiani e Maria Giulia Palai. Sui social, e in città,nel frattempo,  i plausi all'iniziativa non si contano più. " Straordinarie" è il pensiero di ringraziamento che arriva da più parti.

" Siamo una comunità e dobbiamo aiutarci"  ripete  Rachele.

Si, è vero, siamo una comunità e dobbiamo aiutarci. Ed è meraviglioso che Rachele e tutte le altre persone siano riuscite a condividere un percorso di solidarietà che fa sentire mille e mille persone meno esposte e meno sole in un momento così doloroso e complicato. 

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