Preparare pane e pasta con i grani antichi

 

I grani antichi sono approdati all’agenzia formativa Versilia Format, di Pietrasanta con l'obiettivo di elaborare nuove ricette per un’alimentazione di qualità a partire dalle farine macinate a pietra e prodotte con antiche varietà di frumento. L’interesse è stato stimolato dalla pubblicazione di Gabriele Bindi, “Grani Antichi, Una rivoluzione dal campo alla tavola per la salute, l’ambiente e una nuova agricoltura” (Terra Nuova Edizioni), in cui si spiega l’opportunità di accorciare la filiera, migliorare la nostra alimentazione, riscoprire i sapori di un tempo e ridare ossigeno alla nostra agricoltura.

L’agenzia formativa ha fatto lavorare alcuni dei suoi più validi professionisti (in particolare: Pasticcere Gabriele Cini, Chef Fernando Lorenzetti e la nutrizionista Francesca Ciuffi) con Gabriele Bindi e Alberto Angeli del Molino Angeli.

I primi risultati sono sorprendenti, e permettono di far pensare a una felice reintroduzione di tali farine nella ristorazione, con benefici per la salute e l’economia del territorio. Non tutti sanno infatti che per produrre pasta, pane e prodotti da forno del nostro made in Italy si usa grano prevalentemente straniero, causa di infiammazioni, intolleranze e tutta una serie di piccoli disturbi. Il grano di alta resa, infatti, è stato adattato alle esigenze dell’industria tralasciando importanti fattori nutrizionali. I grani antichi, invece, secondo alcune importanti ricerche universitarie permettono di abbattere il colesterolo, ridurre gli indici infiammatori e prevenire altre malattie. I risultati ottenuti nel laboratorio del Versilia Format dimostrano inoltre la possibilità di ridurre il contenuto di zuccheri nei prodotti pasticceri.

Dopo la fase di sperimentazione scatterà una fase operativa con l’obiettivo di costruire una filiera e formare nuove professionalità in grado di dare una risposta alle esigenze di un alimentazione di qualità, nel rispetto della salute e dell’ambiente.

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