di Nicola Giannaccini
Abitazioni danneggiate, alberi sradicati e tanti problemi su tutto il territorio. È ancora ben impressa nella memoria delle persone la forza distruttiva di quelle fortissime raffiche di vento che, nella notte tra mercoledì 4 e giovedì 5 marzo, hanno sferzato la bella Versilia, spazzando via simboli naturali e storici, fatiche e speranze, sogni e progetti. Difficile comprendere l'angoscia che ha invaso la mente di tutti coloro che, al mattino, hanno visto tetti scoperchiati, aziende distrutte, strade impraticabili.
La situazione, a distanza di una settimana, è migliorata, ma addetti ai lavori e cittadini sono ancora occupati a risolvere alcune criticità. Nel frattempo la stima (non definitiva) dei danni subiti da privati ed enti pubblici ammonta ad oltre 130 milioni di euro. A Forte dei Marmi, i problemi a strade e linee elettriche sono stati quasi completamente risolti; le spese per sistemare case e proprietà sono state quantificate in circa 40 milioni. Nel Comune di Pietrasanta, dove permane qualche disagio a causa di malfunzionamenti dell'illuminazione, sono stati registrati danneggiamenti a beni pubblici e privati per un valore superiore a 90 milioni di euro. Disastrato anche il Parco della Versiliana, simbolo irriconoscibile di una terra duramente colpita. A Seravezza sono stati contati all'incirca 500 edifici lesionati e 250 veicoli rotti. La stima dei danni si aggira intorno ai 2 milioni. Case lesionate, alberi caduti e vie interrotte pure a Stazzema. Il sindaco Maurizio Verona ha parlato di danneggiamenti alla parte pubblica di oltre 3 milioni e mezzo di euro. Devastazioni di diversi milioni anche nel territorio comunale di Camaiore, dove il settore agricolo è in ginocchio.
Il catastrofico evento, però, non ha scalfito la forza e l'orgoglio dei Versiliesi, che, subito, si sono messi al lavoro per curare le ferite della loro amata terra.
