EPPUR SI MUOVE, LA CULTURA, MA CON GIOVANI DI BUONA VOLONTÀ

di SUSANNA BENASSI "Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L'audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora." Goethe
 
SI e' conclusa lo scorso mese la mostra  “L’Albero e la Roccia” dedicata a Pasquale Ancillottti, pittore stazzemese, classe 1905, che amo' e dipinse le sue montagne, silenzioso come quelle, amante della natura e sedotto dalla sua bellezza. Uno di quei nomi perduti nella memoria, lasciati scivolare via  nell'onda del tempo che oggi è tornato alla ribalta grazie all'iniziativa, alla caparbietà e alla passione di due giovani ragazze, Michela Giacometti e Silvia Pardini che abbiamo conosciuto, seguito e apprezzato nel corso di questa iniziativa. Si parla spesso di giovani in termini poco edificanti. Li sentiamo definire pigri, svogliati, dei "bamboccioni" come affermo' qualcuno. Ma ve ne sono di reattivi, di appassionati che pur di emergere e concretizzare i loro sogni sono pronti a lavorare gratis.  In periodi di crisi come questi, quando le istituzioni affannano in un mare di debiti, sono proprio loro, i "giovani di buona volontà" che tengono viva la "cultura" e ci fanno ben sperare in un futuro migliore. Ci siamo fatti raccontare la loro esperienza…
 
Come nasce la vostra associazione e cosa si propone di fare?
CREALIZZA (CREATIVE EXPRESSION OF COMMUNICATION) nasce nel 2014 ed è un'associazione di promozione sociale (cultura, arte e turismo) creata da tre giovani donne versiliesi (Silvia Pardini, Michela Giacometti e Chiara Lecito) che si propone di valorizzare il territorio attraverso una comunicazione originale e creativa.
 
 
Quali sono i vostri valori? 
Credendo nella cultura del nostro territorio, vogliamo impegnarci a valorizzarne ogni aspetto, realizzando idee e progetti da sviluppare su di esso. Come nel caso di questa mostra il cui intento era riscoprire e far conoscere un talento dimenticato.
 
 
Come nasce l'evento artistico che ha riportato in auge il nome di Pasquale Ancillotti?
Grazie al rapporto di collaborazione che abbiamo maturato col pittore e scultore  Riccardo Bremer, che conosceva ed apprezzava il talento artistico di questo artista,abbiamo messo in piedi questo progetto dal titolo "L'albero e la Roccia" che rappresenta il nostro primo evento culturale, presso il Palazzetto alla Cultura di Cardoso di Stazzema.
 
Quali sono le difficoltà che avete incontrato nel costruire e sviluppare il progetto? 
La maggiore difficoltà  iniziale ,è stata la ricerca degli sponsor. Sono state pochissime le risorse economiche che siamo riuscite a trovare, ma non per questo ci siamo tirate indietro. 
 
Silvia e Michela, quanto vi ha aiutato la vostra caparbietà? 
Una nostra caratteristica è non arrendersi alle prime difficoltà, ma essere determinate a portare a termine, con passione e con grinta, l' obiettivo che ci siamo prefissate.
 
Qual'e' stato il lato più emotivamente coinvolgente del vostro lavoro?
La costruzione dell'evento, la creazione della giusta atmosfera, il contatto con le persone coinvolte.La scelta e il recupero dei materiali, ad esempio, è stata la parte più divertente e stimolante.Abbiamo ideato un allestimento ‘povero’ creato con legno e iuta che fanno da sfondo a tutto il percorso, accompagnato dalla raccolta di opere, poesie e testimonianze.  E poi, le interviste, il catalogo assemblato a mano, le  grafiche ricreate ad hoc sul personaggio così come era emerso dalle ricerche. Siamo orgogliose di affermare  che la progettazione di ogni dettaglio è firmata Crealizza! 
 
 
Chi vi aiutato e chi è si e' dimostrato "latitante"?! 
Molti amici si sono mossi per darci una mano, più scarso invece l’aiuto ricevuto dall’amministrazione comunale che, pur essendo  disponibile ai vari incontri e al sostegno morale, non ha potuto supportare economicamente l’iniziativa, ma la ringraziamo per la location. Ha reso infatti disponibile il Palazzetto della Cultura per l’intero mese di Settembre in maniera del tutto gratuita.
 
 
Chi ha sostenuto le spese di questo progetto, quindi?
Nonostante l’appoggio da parte di tutti riguardo la mostra, e benché fosse un progetto ideato con l’intenzione di far conoscere un personaggio ormai scomparso appartenente al Comune di Stazzema, le spese sono state interamente sostenute dall’associazione.
 
Le vostre valutazioni conclusive rispetto a questa esperienza?
E’ stata, comunque, una magnifica esperienza! Abbiamo avuto la possibilità di conoscere un personaggio che sarebbe finito tra i dimenticati della Versilia e stretto amicizia con persone eccezionali. Questo è ciò che ci appaga più di ogni altra cosa!
 
Cosa vi augurate per il futuro? 
Adesso ci auguriamo solo che le iniziative di promozione del nostro territorio, possano essere sostenute in maniera più concreta dalle amministrazioni comunali, in modo da non stroncare sul nascere le idee di quei giovani che come noi, hanno voglia di creare, progettare e rinnovare.
 
Quali sono i vostri prossimi obiettivi , le vostre, aspirazioni? 
Il nostro intento è quello di creare una rete di collaborazioni, smuovendo l’economia territoriale e dando la possibilità anche ai più giovani di unire lavoro e passione, pur garantendo un’alta qualità di prodotto.La nostra aspirazione  è dare impiego ai giovani in base alle conoscenze ed esperienze di ognuno, impegnandoci a fornire un servizio professionale,cercando sempre la soluzione migliore per ogni esigenza.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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