PREMIO SATIRA POLITICA A FORTE DEI MARMI. ECCO I VINCITORI DELLA 42ESIMA EDIZIONE

Nella suggestiva location della storica “Capannina di Franceschi” a Forte dei Marmi, durante il pomeriggio di sabato 13 settembre, si è svolta la 42esima edizione del Premio Satira Politica. Un evento che, condotto dalla famosa Serena Dandini, ha visto la partecipazione di altri personaggi del piccolo e del grande schermo.

 

Ecco i nomi dei premiati e le motivazioni:

 

IL 42° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER LA TESI DI LAUREA “GABRIELE D’ANNUNZIO IN CARICATURA” (UNIVERSITÀ DI CAGLIARI) A ALESSIA MASSIDDA.
Il primo fu Gandolin, nel 1886, e da allora le caricature di D’Annunzio, fino alla prima parte del Novecento, sono state innumerevoli. Di ciascuna dà conto Alessia Massidda, laureatasi a Cagliari con la tesi “Gabriele D’Annunzio in caricatura” che ripercorre in filigrana l’attività di uno dei personaggi più in vista di quel periodo, arricchendo il suo esemplare lavoro con una puntuale analisi della caricatura come forma d’arte.

 

IL 42° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO AL GIORNALE SATIRICO “MONGOLIA” (Spagna).
Non fa sconti a nessuno, neanche al re. Parliamo di “Mongolia”, rivista satirica spagnola di successo, che usa l’informazione per strappare un sorriso, ma anche per aprire gli occhi agli spagnoli. Nata due anni fa, boicottata dagli edicolanti ma forte di un vigoroso passaparola, non si ferma mai davanti a nulla, scandali e crisi. Pensata, scritta e disegnata da uno psicologo, un avvocato penalista, che ne è anche l’editore, e un illustratore, Mongolia fa dell’irriverenza al potere la sua arma migliore. Come dire, satira allo stato dell’arte.

 

IL PREMIO SPECIALE “CITTÀ DELLA SATIRA 2014” È STATO ASSEGNATO A SIMONE LENZI.
Le piccole storie della quotidianità sono la materia che predilige per spezzare le catene dei luoghi comuni e smontare le autorappresentazioni compiaciute e ruffiane di singoli e comunità. Con “Lungomai” ha costruito una Lonely planet antropologica della sua Livorno, ritratto liberato di un popolo che ha nello spreco la misura esistenziale. Saltate quelle catene finalmente anche nella sua vita, Simone Lenzi, raffinato con le note come con le parole, ha così trasformato una fotografia apparentemente locale in un ritratto profondamente italico. E oggi continua a perseguire la via delle storie minori per guardarci dentro. Con spirito beffardo.

 

IL 42° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER IL DISEGNO SATIRICO A ZEROCALCARE (Michele Rech).
Se dici Zerocalcare anche chi non legge fumetti s’illumina. Magari non tutti sanno quanti libri ha pubblicato, che è autore di centinaia di locandine per concerti punk e che all’anagrafe fa Michele Rech. Per tutti, però, Zerocalcare è il fumettista che ha spopolato con le sue storie autobiografiche di quotidianità precaria, tra piccole grandi (dis)avventure del suo alter ego trentenne, Zero: capelli corti, T-shirt nera, bluejeans e un armadillo immaginario che gli fa un po’ da coscienza e un po’ da complice, nella sua pigrizia. I suoi libri sono di una forza comica straordinaria, che scaturisce dal contrasto tra le proprie debolezze e le storture del mondo. Il fumetto era un genere archeologico, congelato alla filologia come la lirica, Zero gli ha insufflato la vita e l’ha reso contemporaneo. Prima regia di Mastandrea per il film dall’Armadillo. Non l’abbiamo visto ma ci piace. Premio Profezia.

 

IL 42° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER IL TEATRO A “STASERA NON ESCORT” (Margherita Antonelli, Alessandra Gaiella, Rita Pelusio, Cluadia Penoni).
Secondo l’ultima classifica del World Economic Forum, l’Italia è al 90esimo posto su 135 Paesi per la parità di genere nel mercato del lavoro. Gli economisti più accreditati ci avvertono che se l’occupazione femminile raggiungesse quella maschile, il nostro Pil nazionale crescerebbe di un punto percentuale l’anno. Ora vi è chiaro perché abbiamo deciso di premiare queste quattro attrici comiche, nonché autrici satiriche e quant’altro, visto che da anni contribuiscono al miglioramento economico del nostro paese girando con uno spettacolo di grande successo, che parla tra l’altro di occupazione al femminile, il titolo è lampante: “Stasera non escort”. L’avrebbe già premiate il premier Renzi se non fosse sempre occupato con degli inutili boy-scout che non portano niente alle casse dello stato.

 

IL PREMIO SPECIALE “PINO ZAC 2014” È STATO ASSEGNATO A “BUDUÁR”.
Debitore di certo ironico disincanto al “Divino marchese”, “Buduàr” è l’erede duepuntozero dei grandi giornali umoristici che nel cuore del secolo scorso hanno allietato generazioni di italiani. Impresa non facile in un paese che ha rinunciato ai giornali satirici di carta e che trova nel web un fiorire di proposte non sempre durature. “Buduàr” ha radunato i tanti disegnatori satirici italiani che non vogliono rinunciare a dire la loro in punta di matita e ha il merito di giocare leggero, tra umorismo di qualità, satira vera e incursioni nella storia di un genere che onora, proiettandosi con ambizione nel futuro dei media sulla Rete.

 

IL 42° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER IL DISEGNO SATIRICO INTERNAZIONALE A NADIA KHIARI (Tunisia).
Se gli animali potessero parlare – diceva Mark Twain – il gatto avrebbe il raro dono di non dire mai una parola di troppo. Come “Willis from Tunis”, il gatto senza peli sulla lingua diventato simbolo della rivoluzione tunisina. Lo ha creato Nadia Khiari, raffinata intellettuale che al tramonto del regime di Ben Alì, nel gennaio 2011, ha capito come un sorriso possa esorcizzare la paura di un potere oppressivo. Così da allora, questa pittrice e disegnatrice tunisina combatte una battaglia personale contro ogni limitazione della libertà di espressione, raccontando con ironia gli avvenimenti della transizione al potere, convinta che la satira non abbia linee da non oltrepassare.
 

IL 42° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER IL CINEMA A SYDNEY SIBILIA PER IL FILM “SMETTO QUANDO VOGLIO”.
Sei laureato e non trovi lavoro? Non potrai fare il chimico o il latinista perché si vive in un paese dove l’unica possibilità è la fuga all’estero? Precario a vita? Niente paura. O diventi criminale per colpa della crisi o fai il cinema comico dove diventi criminale per colpa della crisi. Fa molto ridere “Smetto quando voglio”. Tra i “Soliti ignoti” e “Breaking bad”. Con un linguaggio sciolto da ogni vincolo ideologico, si abbandona al puro gusto di narrare con immagini coloratissime, acide e sature, non da cinema italiano, che fanno rinascere la commedia all’italiana. Cinica e cattiva.
 

IL 42° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER IL GIORNALISMO A MARCO DAMILANO.
Cultore fin da giovanissimo della nota politica, Marco Damilano è il cronista del Palazzo che forse meglio di ogni altro ha assimilato la grande lezione berselliana della contaminazione alto/basso, con tanto di incursioni – frequentissime – nella tv dell’infotainment. E dunque analisi politologiche e settimanali “Top e flop” sull’”Espresso”; saggi per Einaudi e Laterza e blog sferzanti; cinema d’autore e duetti con Zoro. Esempio militante di giornalista politico-satirico multitasking.
 

IL 42° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER LA SEZIONE MULTITASKING A MACCIO CAPATONDA.
«Sogno un mondo migliore… per fortuna dormo poco!»: filosofo della stupidità liquida, esegeta del cetomedio straccione, interprete della sottoborghesia ribalda, Maccio Capatonda è riuscito a elaborare un’estetica epidemica, diffusa via web, sull’idea che in rete il basso si vede meglio da ancora più sotto. Artista del frammento, Maccio ha elevato a opera il «Prossimamente» attribuendo al film intero il carattere di un inutile surrogato (Karl Kraus): senza bisogno di passare all’atto, basta il pensiero!
 

IL 42° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA “EDMONDO BERSELLI” È STATO ASSEGNATO PER IL LIBRO “TELEVISIONE” (ED.BOLLATI BORINGHIERI) A CARLO FRECCERO.
Perché guardando l’Italia di notte, attraverso i flussi televisivi che registra nella stanza del suo Residence, dove vive provvisorio da 25 anni, ci racconta come è fatta l’Italia instabile di oggi. Quella dove va in scena la società spettacolare che spesso ci confonde e qualche volta ci acceca. Lui riunifica i frammenti. Ci spiega che la tv ha smesso di adescare maggioranze ordinate in un palinsesto, si scioglie nella Rete, moltiplica le minoranze. E’ stata la nostra sovrana politica, ma forse saprà anche dissolversi in tante via d’uscita. Una delle quali è spegnerla.

 

IL 42° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO IL WEB A THE PILLS (Luca Vecchi, Luigi di Capua, Matteo Corradini).
In un mondo sempre più spompato e prevedibile, “The Pills” rovesciano la realtà, così come la smascherano e se la portano a casa. Divani, iPhone, tavoli da cucina, scellerate discussioni inconcludenti, pezzi di Roma spremuti a secco. Tutto bianco e nero. Rega’!, la vita è cruda, ma nel parlarsi addosso si fa largo sul web una generazione sempre più scettica e autosufficiente. La potenza del gergo la riscatta. Nella frenesia del vivacchiare, tra fumo e sbandate, la commedia-lampo genera pillole di formidabile comicità.
 

IL 42° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER LA SEZIONE AUTORE TV A ANDREA ZALONE.
Chi sta nell’ombra spesso fa più luce. Fino a diventare, sia pure controvoglia, un personaggio. È il caso di questo autore raffinato – amatissimo in Piemonte per la striscia comica “Ciau bale” – che grazie alla collaborazione con Crozza ha raggiunto le grandi platee televisive, rinverdendo la tradizione italiana delle “spalle” di classe: Carlo Campanini, Mario Castellani, Gianni Agus e adesso lui, l’impassibile intervistatore di Briatore, Montezemolo e Razzi, a cui ha fatto dire la battuta forse più divertente e potente dell’anno: “L’Europa è bella, ma non ci vivrei”.
 

IL 42° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER LA PARODIA A VIRGINIA RAFFAELE.
[…] La Vanoni, che dice: “Eravamo io e Giorgio Strehler e stavamo per fare l’amore, poi ci siamo alzati e siamo andati via: lo stadio era pieno”. Ornella non l’ha mai detto, ma avrebbe potuto.
Che Virginia Raffaele fosse talentuosa lo avevamo capito già dai tempi della Gialappa’s. Adesso, dopo la Bruzzone, Ornella Vanoni, Paula Gilberto Do Mar, la Minetti, Belen, la Pascale e la ministra Boschi, che non solo lei ma anche la permalosissima Boldrini se n’è avuta a male, la Raffaele, fuoriclasse assoluta, vince l’Oscar della satira che, come la lingua, non ha sesso. Il remake della Rodriguez e della Boschi sono capolavori di svelamento. Si fa beffe dell’una e dell’altra. E lo fa in una semplice mossa, miracoloso compendio di sopracciglia piegate e occhi sgranati. Viene dal circo e dal lunapark, è brava e intelligente. Non ce n’è per nessuno.

 

La Giuria:
Roberto Bernabò, Filippo Ceccarelli, Pasquale Chessa, Pino Corrias, Beppe Cottafavi, Serena Dandini, Massimo Gramellini, Bruno Manfellotto, Giovanni Nardi, Cinza Bibolotti, Franco A. Calotti.

 

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