GLI ABISSI E LE BASSE MAREE DI ROBERTO KUSTERLE

di SUSANNA BENASSI Si e' inaugurata ieri a Palazzo Panichi e resterà in visione fino al primo giugno la mostra  "Abissi e basse maree" di Roberto Kusterle, fotografo di fama internazionale che ha fatto dello "scatto" un'espressione artistica personale attraverso cui divulgare un messaggio forte e preciso, "la connessione tra uomo e natura". Il figlio e la madre legati indissolubilmente  da un cordone ombelicale che non può essere reciso. La natura è il grembo che ci accoglie, ci accudisce, ci sfama, verso cui dovremmo dimostrare rispetto, amore, gratitudine. L'equilibrio perfetto del ciclo vitale è messo a rischio dalla mano “civilizzata" del suo stesso figlio ingrato e distruttivo.

 


Il legame dell'uomo con gli elementi della natura Kusterle ce lo mostra attraverso immagini di corpi  in cui la carne si mescola alla pietra, alla terra, agli arbusti, all'acqua. Ma l'essere umano non è solo fisicità e' anche spirito, pensiero, sentimento. È il dentro e il fuori. Difficile, se non impossibile, riuscire a rappresentare l'anima e ancor di più il suo lato oscuro,ma lui ci riesce ritraendo corpi usurati, corrosi, ricoperti di alghe ,crepati, immersi in abissi profondi, prigionieri di un buio che tutto annulla e immobilizza. Malato di solitudine l'essere umano perde la capacità di esprimersi e diventa prigioniero di se stesso.Eppure una cura esiste… E' sufficiente riappropriarsi delle proprie radici, rallentare il ritmo frenetico che la vita  "civilizzata"  impone, far  pace con la Madre. Le foto di Roberto Kusterle, non sono semplici scatti artistici, ma opere d'arte realizzate attraverso una serie di fasi costruttive preliminari al risultato finale. Uomo estremamente aperto, gentile e disponibile, non si sottrae all'assalto di domande del pubblico che si affolla intorno a lui. Perciò non è facile fermarlo e intervistarlo con la dovuta calma, ma tra una tirata di giacca e l' altra qualche risposta riesce a darla…



Come nascono la mostra e il libro "Abissi e basse maree"?

Si tratta di una raccolta di diversi lavori creati nel tempo. Il libro ,soprattutto 
per me, è molto importante perché racconta la storia di esperienze accumulate e l'evoluzione della mia crescita professionale.

Da cosa prende spunto per realizzare le sue foto?

Dalla natura stessa, dai fatti di cronaca. L'uomo purtroppo sta distruggendo il suo habitat naturale e di conseguenza se stesso perché la natura finisce sempre per ribellarsi. Arriverà il giorno in cui gli si rivolterà contro, se non capirà che deve fermarsi e ristabilire un contatto con essa, ritrovare le proprie radici.



Tecnicamente come realizza le sue foto?

Attraverso un lungo lavoro preparatorio in più' fasi in cui studio il soggetto, il materiale, la texture giusta. La foto in se' è l'ultimo atto di tutta una serie di operazioni di allestimento e costruzione dell' idea che ho in mente di ritrarre.



Nell'immaginario collettivo la foto è l'attimo colto di sorpresa e  reso immortale. In questo caso, come ci ha spiegato, lo scatto è preceduto da una lunga preparazione del soggetto… Quali sono le differenze tra i due modus operandi?

In sostanza non c'è molta differenza… L'attimo è immortalato in entrambi i casi, la differenza sta nel messaggio che si vuole dare. Nel mio caso lo scatto cattura l'essenza di ciò  che voglio esprimere e si evidenzia nell' "unica" presenza del soggetto all'interno della foto. Nelle mie immagini non ci sono altri elementi in secondo piano che possano distrarre l'attenzione dalla figura "protagonista".



L' antologica "Abissi e basse maree" di Roberto Kusterle è un evento curato dalla mc2Gallery di Milano,proposto all'Amministrazione Comunale di Pietrasanta e organizzato, dal Gruppo Fotografico Iperfocale  presieduto da Libero Musetti iniziatore di esposizioni fotografiche d'autore nel territorio Versiliese dal 2004. "Abbiamo scelto come evento di apertura di una nutrita serie di altre mostre che abbiamo intenzione di proporre all'amministrazione, il lavoro di Roberto Kusterle perché e' un personaggio unico. Un artista di fama internazionale. Un fotografo di luce, ma anche di buio. E le sue immagini che legano l'uomo agli elementi della natura, come la terra, l'acqua, la pietra, trovano connessioni  e attinenze con il territorio Versiliese"



La mostra resterà visitabile sino al 1° giugno nell’orario:

dal mercoledì al venerdì 16-19.30;

sabato e domenica 10-13 e 16-19.30.



Roberto Kusterle è nato a Gorizia. Alla fine degli anni '80 inizia l'interesse per la fotografia dedicandosi in particolare ad una ricerca di rappresentazione della figura umana in rapporto con la natura che la circonda.

Premi

2006

Premio per la migliore mostra fotografica in Slovenia, Mesecfotografije, Lubiana, Slovenia

2009

Premio per il migliore documentario, Lago Film Festival (Ferruccio Goia, Roberto Kusterle, Domenica dei fiori, 21', 2008), Revine Lago (Treviso), Italia

Selezionato al Festival International "Jean Rouch" (Ferruccio Goia, Roberto Kusterle, Domenica dei fiori, 21', 2008), Parigi, Francia

2012

Premio FVG Fotografia, CRAF, Palazzo Tadea, Spilimbergo (Pordenone), Italia

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