ARCHITETTURA E SETTORE LAPIDEO, UN RAPPORTO IN CHIAROSCURO

di SUSANNA BENASSI Il settore lapideo in Versilia ha origini antiche ed e' spesso identificato e ricordato per il suo connotato tipicamente "artistico"(scultura),ma c'è un altro aspetto rimasto più in ombra che riguarda quella parteproduttiva,altrettanto datata e rilevante da un punto di vista creativo e non solo, dedicata alla lavorazione architettonica. L'architettura ha avuto da sempre,un ruolo fondamentalmente nello sviluppo delle aziende locali di grandi dimensioni,  in grado di rispondere alle esigenze dei contractors internazionali. I cambiamenti di stile, di tendenza, sia nelle forme che nei materiali utilizzati,hanno determinato inevitabilmente una trasformazione  nel modo di "fare produzione".

Cerchiamo di ripercorrere la storia evolutiva del settore lapideo versiliese in relazione ai vari stili architettonici che si sono succeduti dal dopoguerra fino ad oggi, attraverso le parole dell' Architetto Mario Perfetti  di Savema SPA.

 

 

Come si è evoluto il modo di "fare architettura" nel tempo?

In Italia il periodo più florido di talento architettonico improntato ad elementi di semplicità e linearità, prende avvio negli anni '20 con il movimento Razionalista sviluppatosi  con grandi architetti ( Terragni, Del Debbio,Piacentini,Libera,etc…) che si diffuse in buona parte dell'Europa (Gropius,Breuer, Mies Van Der Rohe, Le Courbuisier ) fino agli '50  e di cui il fenomeno più rappresentativo e' il BAHAUS, la cui filosofia  si  basava sul concetto secondo cui -la forma segue la funzione- in aperto contrasto con la più classica costruzione monumentale. Mentre in Italia il movimento si mantenne anche durante il fascismo, gli esponenti di spicco della corrente tedesca a seguito del l'ascesa del nazional socialismo emigrarono negli Stati Uniti dove continuarono ad esprimere lo stile proprio del razionalismo e del movimento "moderno". Un folto gruppo di architetti interpreti di questo stile architettonico si trasferì  nella città di Chicago dando origine ad un vero proprio movimento denominato  la "Scuola di Chicago".

 

 

Quali sono state le implicazioni nel settore lapideo?

Nel lapideo questo e' stato un periodo di grande valore architettonico

che si è espresso nel largo impiego di marmi e  pietre naturali,nazionali, utilizzate

sia nelle facciate che negli interni.

 

 

Per capirci meglio, in questo periodo  che abbiamo sostanzialmente

identificato nel lungo arco di tempo che va dalla fine della prima

guerra mondiale agli anni '50 il marmo che ruolo ha avuto nelle

costruzioni architettoniche?

Diciamo che la semplificazione delle forme riguarda, almeno nella prima parte di questo lungo lasso di tempo, una ricerca di linearità nell'estetica esterna, mentre gli interni continuano a mantenere un'impronta decorativa seppur meno ridondante rispetto al passato, in cui l'elemento marmo e' ancora molto presente.Elementi distintivi del periodo sono sostanzialmente un livello di qualità architettonica elevato e l'uso della pietra,principalmente marmo bianco e travertino per gli esterni e marmi policromi in forme geometriche per gli interni.L'EUR a Roma, ne è una perfetta testimonianza,così come la "Casa del Fascio" a Como di Giuseppe Terragni e successivamente la Finlandia Hall a Helsinki di Alvar Aalto.

 

 

Dagli anni '70 in poi, invece, come cambia lo stile?

A partire dalla metà degli anni '70 prende avvio un movimento architettonico diverso, che tenta di reintrodurre alcune forme classiche, retaggio del periodo Rinascimentale.Il simbolo di questo particolare nuovo stile che si identifica come Post-Moderno e rappresenta una risposta al formalismo e all'essenzialità propri dell'architettura moderna, e' l'edificio A.T&T di New York, oggi -Sony Tower-,opera degli architetti Philip Johnson e John Burgee.Questa nuova corrente, porta a un' "esplosione" nell'utilizzo di materiali lapidei per i rivestimenti esterni degli edifici.

 

Questa nuova "tendenza" che tipo di novità introduce nel settore

lapideo?

E' proprio grazie a tale richiesta che si introduce l'uso massiccio del granito nei rivestimenti esterni.Le aziende si attrezzano sia dal punto di vista dei macchinari che nel reperimento del materiale, trasformandosi, per adeguarsi alle nuove richieste di mercato.Sono gli anni in cui il granito soppianta il marmo.Il settore lapideo ri-nasce, o meglio, si reinventa,con lo sviluppo nella costruzione di grossi fabbricati soprattutto nel mercato americano in pieno boom economico.La filosofia architettonica cambia volto, abbandona le linearità che negli anni '50 avevano rappresentato un "must" per trasferirsi su un terreno – Post Modern- che reintroduce l'utilizzo di forme classiche sia nella

forma esterna che negli interni.

 

 

Il granito non e', a parte alcune eccezioni ,un materiale tipicamente

nostrano…attraverso quali modalità il settore e' riuscito a soddisfare

una domanda così pressante, di lavorati in granito?

Grazie alla capacità dell'imprenditoria italiana di quel periodo che ha saputo trasformarsi attraverso l'utilizzo della tecnologia e assicurarsi lo sfruttamento di cave in diverse parti del mondo.

 

Poi cosa succede… Perché il granito da materiale privilegiato,

scompare?

Agli inizi degli anni '90 l'architettura segue il suo corso evolutivo nella ricerca di forme e colori più "neutri". Il granito non risponde a questa necessità, essendo esteticamente troppo impattante e gli si preferiscono pietre calcaree e arenarie dalle tinte più tenui,

ancora oggi molto richieste. A partire dal terzo millennio, c' e'stata la tendenza da parte degli  architetti, a ricercare un minimalismo delle forme sempre più estremo che ha privilegiato l'impiego di materiali più versatili e leggeri come il vetro che meglio rispondono alle esigenze di trasparenza e luminosità.

 

Questa nuova tendenza minimalista quali cambiamenti ha introdotto nel

settore lapideo?

A seguito di tali cambiamenti,il  nostro mestiere e' andato trasformandosi. Le grosse aziende improntate prevalentemente ad una produzione di rivestimenti e lavorati per esterni, si sono necessariamente dovute ristrutturare  nell'ottica di  una lavorazione

prettamente artigianale, più preziosa e creativa, puntando sulla realizzazione di pavimenti e rivestimenti per interni con prevalente l'utilizzo di marmi policromi e pietre.

 

Cambiare rotta e soprattutto tipo di lavorazione non e' operazione da

poco…Come e'stato possibile questo passaggio in termini pratici?

Le aziende sono state costrette a ristrutturasi.L'imprenditoria locale non solo ha dovuto attrezzare ad hoc i propri apparati produttivi, ma anche cambiare mentalità ed adeguarsi alle nuove richieste del mercato. Ciò ha comportato grossi investimenti, necessari per gli impianti produttivi e un mutamento nella gestione dei rapporti commerciali con

l'estero. Una trasformazione non da poco, nel corso della quale tutte le forze in campo hanno dovuto faticosamente,ma necessariamente adeguarsi.

 

In che modo una grande azienda affronta la concorrenza estera?

Ho sempre pensato che il nostro sia un settore in cui ci si deve distinguere in termini di offerta di prodotto, se vogliamo restare a galla e confrontarci con la concorrenza estera che parte in vantaggio avendo un costo del lavoro, per così dire "libero", poiché utilizza

spesso,una manodopera sottopagata e una politica che non tutela salute e ambiente.

 

Qual'e' quindi la ricetta giusta per riuscire in questa "impresa"?

L'unico modo per riuscirvi e' offrire un pacchetto di "qualità e servizio". Per -servizio-  intendo dire  che e' essenziale capire le esigenze del cliente (tecniche, tempistiche, etc…) e costruire la soluzione giusta in grado di soddisfarle.valorizzare quindi il Made in Italy, sia in termini di qualità del prodotto finito, sia in relazione ai materiali del nostro territorio.

 

Quale paese oggi, fa più paura in termini di concorrenza?

Tutti quei paesi in cui come ho già detto, non vige una politica che tuteli  lavoro,ambiente e salute che beneficiano tra l"altro, di importanti sovvenzioni pubbliche all'esportazione.

 

Molte piccole e medie imprese artigianali hanno chiuso i battenti, o

faticano a restare a galla…cosa ne pensa? …Il lapideo versiliese e'

ancora forte?

Penso che questa situazione sia conseguenza di una crisi, di settore e economica a livello internazionale che ha portato ad una diminuzione nella richiesta di prodotti finiti.

 

Una commessa tra le tante, che ricorda con più soddisfazione?

Sono certamente molti i lavori importanti firmati da grandi architetti che ricordo con soddisfazione, come quelli del British Museum, il Finlandia Hall, il Conference Palace Hotel ( Abu Dhabi),ma a livello personale, per il tipo di rapporto stabilito con la committenza, quello che più ricordo con affetto e' la realizzazione del "Shrire of the Most Blessed Sacrament" in Alabama, progettato  per Suor Angelica, donna dalla personalità carismatica che presentatami da un amico s'innamoro' dei nostri marmi e con la quale si è' creato un rapporto di grande affinita' nell'esecuzione di questa importante chiesa cattolica.

 

Note biografiche:

Mario Perfetti e' nato a Massa Carrara, il 23/05/1958. Si e' laureato in architettura nel 1983 .Dal 1987 lavora nel settore lapideo, presso la ditta Savema SPA di Pietrasanta.

 

 

NOTA/FOTO :  BRITISH MUSEUM GREAT COURT  

(ARCHITECT: FOSTER AND PARTNERS ARCHITECTS AND DESIGNERS)

 

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