di NICOLA GIANNACCINI
È una vera e propria bufera quella che, durante la settimana, si è scatenata a Pietrasanta. Motivo? La possibile apertura di un fast food e di una sala slot nel centro storico cittadino. Parliamo di possibile apertura perchè al momento si tratta di trattative, ma tanto è bastato per dividere l'opinione pubblica.
Tutto ha inizio quando due proprietari di diversi fondi commercialisituati nel cuore di Pietrasanta fanno sapere che sono in corso dei negoziati con importanti marchi del campo della ristorazione e del gioco d'azzardo. Le due società in questione, infatti, sarebbero interessate a cogliere quel cambiamento generazionale – se così lo vogliamo chiamare – che interessa la cittadina, rivolgendosi a quell'ondata giovanile che durante la notte si riversa per le vie del centro. Un tema colto anche dai due fronti dell'opinione pubblica. “Lo sbarco di un fast food all’interno delle mura cittadine rappresenterebbe la fine di Pietrasanta” dichiara secco Enzo Grassi, presidente di Vivo in Centro, l'associazione di riferimento per un centinaio di residenti. E all'appello si aggiungono anche coloro che puntano il dito contro il potenziale rischio che potrebbe correre l'identità storico-culturale della città. Ma nella trincea opposta stanno i favorevoli, che vedono i futuri scenari possibili come un'occasione per l'economia del territorio. Del resto -sostengono- anche in altre realtà italiane e straniere i fast food e altre attività simili convivono con le piazze storiche. In realtà il regolamento urbanistico della cittadina versiliese prevede al momento solo un divieto che riguarda l'apertura di sale slo all'interno delle mura cittadine.
Cosa succederà allora? L'amministrazione comunale assicura che la questione verrà valutata e approfondita: saranno rispettati i diritti di tutti e non mancherà una tutela completa nei confronti delle due facce della città, quella ateniese e quella di “Cenatown”. Ma le dure polemiche non sono destinate ad esaurirsi.
Cosa succederà allora? L'amministrazione comunale assicura che la questione verrà valutata e approfondita: saranno rispettati i diritti di tutti e non mancherà una tutela completa nei confronti delle due facce della città, quella ateniese e quella di “Cenatown”. Ma le dure polemiche non sono destinate ad esaurirsi.
