Ozpetek: dalla regia ai libri con ” Rosso Instanbul”

di GIULIA BERTOLI 50 mila presenze: un numero da record quello di Anteprime Mondadori, la kermesse editoriale andata in scena, dal 7 al 9 giugno, nel centro storico di Pietrasanta. A chiosa della kermesse, la presenza su palco del regista e sceneggiatore di origine turca, Ferzan Ozpetek. che ha parlato del suo nuovo libro “Rosso Istanbul” , in pubblicazione dal mese di ottobre. ” A 17 anni volevo entrare al Centro Sperimentale di Roma, ma ero ancora troppo piccolo per accedere. L’incontro con Troisi mi ha cambiato la vita; nel ’97 il primo esordio con Bagno Turco, da li tutto in salita”. Queste le prime parole che ci fanno capire fin da subito, la determinazione di Ozpetek.. Nonostante qualche fraintendimento con l’interlocutrice, che a tratti sembra non raccogliere le giuste informazioni sul regista, la chiacchierata informale prosegue, spaziando tra la vita pubblica e privata dell’artista; in primo piano il rapporto complicato con la madre, che nomina più volte durante l’intervista. ” L’ho sempre stimata, è colei che mi ha aperto un mondo, fin da piccolo. Poi le cose sono cambiate, radicalmente. È una donna di 86 anni innamorata dell’ insegnante di ginnastica. Parliamo tre volte al giorno al telefono, e mi chiede di mandarle il rossetto.” Una descrizione, in sole tre parole, che suona piuttosto severa, tra l’ironico ed il pungente. La sfera personale si alterna alla sua attività da regista, ripercorrendo brevemente le tappe dei film di grande successo; Le fate ignoranti, La finestra di fronte, Saturno contro, e ancora, Un giorno perfetto, Mine vaganti; per poi sfociare nel libro in uscita. “C’è un motivo per cui ho deciso di chiamare il mio libro Rosso Istanbul; voglio farvi conoscere il luogo in cui sono nato, le mie radici. Il rosso? Non potevo di certo accostare un colore neutro. E’ un libro d’impatto, che parla d’amore e di tradimento.” ribadisce il regista. Grazie alla sua esperienza come autore, Ozpetek si fa un idea molto chiara della differenza tra scrivere un libro e girare un film.” Come regista, divento ladro delle vite degli altri. Quando scrivo sono io che parlo, io che decido in prima persona; ci vogliono settimane per mettere in scena anche solo una frase di quello che scrivi. L’autore è più potente ed incisivo in un certo senso”. L’epitaffio è sulle condizioni dell’amore. ” E’ un fatto: non sai mai chi amerai”.

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