Di fermarsi, per godere la pensione, non ci pensano minimamente. Riducono – non troppo badate bene – le ore dedicate al lavoro ma non smettono di continuare, ogni giorno, esattamente così come hanno fatto per tutta la vita, ad andare per campi e vigne sfidando le stagioni eprima ancora l’età. Per un agricoltore la il raggiungimento della pensione coincide con una “seconda gioventù”: fanno i nonni, aiutano e sostengono i figli, e continuano a mantenere, alla faccia delle rughe e degli acciacchi, i loro terreni come dei giardini. Spesso continuano ad essere “l’anima” dell’azienda agricola ora condotta da figli e da nipoti come rivela Alfredo Ceragioli, Presidente Provinciale Pensionati Coldiretti, 74enne agricoltore di Camaiore, appena confermato alla guida per il prossimo quadriennio del movimento che raduna gli agricoltori che rappresenta, tutela e difende coltivatori diretti, pensionati ex dipendenti della Confederazione,oltre ai pensionati di tutte le categorie di lavoratori che gravitano nel mondo agricolo e rurale: “I pensionati sono una risorsa per la comunità; – confessa – la crisi economica ci ha fatto diventare ancora più importanti”. Secondo una indagine di Coldiretti condotta a livello locale (info su www.lucca.coldiretti.it) almeno 8 agricoltori pensionati su 10 continuano a lavorare in azienda e ad essere protagonisti nella sua quotidianità. Lo fanno più che per passione che per motivi economici: il lavoro li tiene impegnati e li fa sentire ancora fondamentali. “La pensione non ha cambiato il nostro stile di vita. Direi tutt’altro. L’agricoltore pensionato non va mai in pensione; i ritmi della sua vita sono collegati ai ritmi delle semine, dei raccolti, delle produzioni. Non possiamo restare senza: fanno parte di noi, della nostra quotidianità. Personalmente non posso fare a meno di stare tra le mie vigne ed i miei olivi almeno 3-4 ore al giorno, e così anche tutti i miei colleghi pensionati”. Per garantire a questa parte importante dipensionati-agricoltori di continuare a lavorare Coldiretti ha realizzato anche una polizza assicurativa su misura per questa categoria di “irriducibili”. La polizza, fortemente voluta da Coldiretti Pensionati, è stata stipulata in collaborazione con Green e Fata Assicurazioni e prevede la copertura 24 ore su 24 a fronte di un limite di età di 85 anni e di un costo di 100 euro l’anno (per saperne basta recarsi ad una delle sedi di Coldiretti): “così possiamo continuare a lavorare senza mettere in difficoltà figli e nipoti che non possono mandarci via o licenziarci; una forma di tutela e di garanzia così i nostri datori di lavoro – sorride riferendosi ai figli – potranno continuare a sopportarci fino a cheavremo forza”. Se l’80% degli agricoltori-pensionati non vuole andare in pensione c’è una piccola fetta, la restante 20%, che è “costretta” per motivi famigliari ed anche fisici a mollare: “ragioni di salute – analizza – sempre più spesso esigenze di carattere famigliare sono alla base di questa decisione”. Infine un pensiero per i giovani che vogliono avvicinarsi all’agricoltura: “nonostante l’orizzonte fosco ed incerto – conclude – io scommetterei sull’agricoltura anche oggi”. Ecco i componenti del Consiglio Direttivo dei Pensionati: Romano Gori, Alivio Da Prato, Alberto Tori, Rolando Del Soldato, Mario Maggi, Pietro Borelli, Alfredo Ceragioli, Sesto Pieroni, Bruno Fanucchi, Giovanni Bertei