il ” Non luogo” di Luca Tesconi

di GIULIA BERTOLI Un viaggio nella follia dell’uomo attraverso l’obiettivo di chi, come Luca Tesconi, 31enne pietrasantino, è da molti conosciuto per la medaglia d’argento vinta nel tiro a segno con la pistola a Londra, Olimpiade 2012. “Non luogo” è il tema della mostra fotografica a firma dello stesso Tesconi con inaugurazione fissata sabato 9 marzo a Palazzo Panichi. ” Perchè Non Luogo? Perchè tutti i manicomi che ho visitato per scattare foto di quelle strutture, si assomigliano fino al dettaglio, l’uno con l’altro” ci spiega l’olimpionico con l’hobby della fotografia. . D: Quante foto propone? E come le ha selezionate? R: Saranno presentati circa 35 scatti. In realtà ne ho fatti tantissimi, sia in bianco e nero che a colori, tutti nel giro di due anni, ma ho deciso di selezionare solo alcune foto in base ai temi principali che ho trattato. A Palazzo Panichi ho scelto 7 stanze dedicate alla mostra, una per ogni tema. Tra quelli più importanti, passaggi, entrate, anamnesi, scritte, solitudine. D: Questa è la sua prima mostra ufficiale? Da quanto tempo ci sta lavorando? R: Ho partecipato ad altre mostre esponendo solo 4 o 5 fotografie, questa è la prima mostra ufficiale a cui mi sono dedicato completamente; la mia prima mostra insomma. Ci sto lavorando da circa 6-7 mesi. D: Come nasce la sua passione per le foto? Si è ispirato a qualcuno o qualcosa in particolare? R: La passione per le foto è nata alle superiori, frequentavo l’Istituto d’Arte Stagio Stagi a Pietrasanta. Poi i miei genitori mi regalarono la prima “Reflex”, da lì ho cominciato davvero ad appassionarmi. Per quanto riguarda il tema delle mie foto, i manicomi, è un argomento che mi ha sempre affascinato molto fin da piccolo, soprattutto tramite i racconti di mio padre, che faceva il rappresentante di farmaci presso il manicomio di Maggiano. Cosi, ho deciso di immortalare ciò che accadeva in questi luoghi o non luoghi appunto, una volta chiusi. Inoltre ho iniziato a leggere i libri di Tobino, e mi sono appassionato ancora di più, dividendomi a metà tra la sua idea e quella di Basaglia. Come tutti sanno, la legge Basaglia ha previsto la chiusura dei manicomi, mentre secondo lo scrittore Tobino questi luoghi dovevano rimanere aperti, affinchè i malati di mente potessero esprimersi liberamente almeno li dentro. Non credo di aver capito ancora fino in fondo quale posizione portare avanti. D: Cosa le hanno suggerito questi “non-luoghi” di cui parla? R: Senza dubbio un “mix” di mille emozioni; rabbia, solitudine, ma anche molta curiosità. D: C’è qualche scatto che l’ha colpita più degli altri? R: Mi hanno colpito molto i portoni dei manicomi spessi 20 centimentri con uno spioncino 10×10, e le finestre sbarrate ad un’altezza di tre metri da terra. Mi sono immaginato per un attimo di essere rinchiuso dentro il manicomio come un malato psichiatrico e mi sono sentito soffocare. Fa davvero molta impressione. D: Che cosa è cambiato nella sua vita dopo la medaglia d’argento? R: Senza dubbio è cambiato tutto quello che mi circonda, e sto vivendo situazioni completamente diverse da prima. Adesso per strada vengo riconosciuto, e solo questo è un grande cambiamento, ma io sono sempre lo stesso. In ogni caso ci terrei a precisare che anche se non avessi partecipato alle Olimpiadi, o addirittura vinto l’argento, avrei comunque organizzato questa mostra per farvi conoscere la mia passione. D: In questo momento si sta allenando? Ha altre competizioni in programma? R: Sono appena tornato dai Campionati Europei in Danimarca. La federazione è andata molto bene, ma la nostra squadraun pò meno. Siamo ancora reduci dalle Olimpiadi e ci vuole tempo per tornare completamente in forma e riprendere a pieno gli allenamenti. Adesso mi sto allenando meno, in più ho dedicato molto tempo alla mostra, impegno che non mi ha permesso di concentrarmi solo sugli allenamenti. Inoltre sono cambiate alcune regole di gioco: se prima avevamo 1h e 45m di tempo adesso abbiamo solo 1h e 15m: di conseguenza il nostro allenamento cambia obbiettivi, dobbiamo concentraci di più su strategie di velocità. La prossima competizione saranno i “Giochi del Mediterraneo” a luglio in Turchia. D: Lei hai anche un altro lavoro,giusto? Di cosa si occupa? R: si, faccio il carabiniere in un centro sportivo. D: Per concludere, mi dia una definizione di pazzia. R: La pazzia è relativa, chi può stabilire che cos’è la normalità?

Suggeriti

Informazioni sull' Autore Giacomo

Lascia un commento