Prostitute “Acculturate” il nuovo trend che interessa anche la Versilia

prostituta.jpgIl 25% delle prostitute che esercita in casa o a domicilio ha una laurea. Molte lucciole "fanno la vita" per pagarsi gli studi e quasi tutte trovano volgari i reality. Che ne pensi? Noi l'avevamo detto in tempi non sospetti. L'intervista a Sinalma di qualche mese fa aveva anticipato i risultati di una recente ricerca. A 50 anni dall'entrata in vigore della legge Merlin sulla messa al bando delle case chiuse, il problema della prostituzione rimane. Quello che è cambiato è il livello di cultura delle lavoratrici del sesso. Uno studio condotto dall'Associazione Sessuologi su un campione di 386 giovani prostitute che lavorano a casa o a domicilio, contattate telefonicamente in forma anonima rivela un livello culturale inaspettato. Si tratta di donne che nel 34% dei casi sono diplomate e che nel 25% sono laureate, per esigenze professionali inoltre l'11% dichiara di parlare correntemente una lingua straniera.

Le moderne entraineuse inoltre preferiscono lavorare di giorno, soprattutto nella pausa pranzo, tra le 13 e le 15 (il 26%), o in altre fasce orarie durante il giorno (Il 43%). Soltanto il 16% lavora di sera. Questo tipo di suddivisione oraria del lavoro ha come risultato una quantità maggiore di tempo libero per se stesse e quindi un maggiore livello culturale. Il 17% dichiara infatti di "fare la vita" per pagarsi gli studi. Ma non solo: la maggior parte legge tra i 5 e i 6 libri all'anno e almeno un quotidiano al giorno. Ovviamente conoscono internet e si collegano alla rete almeno 3 volte al giorno. Ma è davanti al televisore che si riconosce la squillo colta: nelle due ore quotidiane di tv, i programmi preferiti delle lucciole a domicilio non sono i reality show, giudicati volgari dal 57% del campione, né i programmi trash, ma trasmissioni di approfondimento tra cui La Storia siamo noi di Giovanni Minoli e Le invasioni barbariche di Daria Bignardi.

Ma qual è l'identikit della prostituta moderna? La maggior parte sono studentesse (27%), specie fuori sede, che trovano così il tempo per studiare e i soldi per mantenersi gli studi. Seguono le casalinghe (al 18%). Le operatrici di call center (14%) arrotonderebbero lo stipendio precario con prestazioni sessuali a pagamento tra le mura di casa propria, magari tra un turno e l'altro. Operaie e impiegate raggiungono invece il 21%.

Questo campione rappresenterebbe comunque il 50% delle prostitute che lavorano in Italia. L'altra metà è quella che si vede nelle strade . Dopo 50 anni non sarebbe quindi il caso di rivedere la Merlin? Tra le proposte provocatorie quella del sindaco leghista di Villorba, nel Trevigiano, il quale ha proposto di aprire un hotel dedicato esclusivamente alle lucciole. Tu cosa proponi?

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