PIETRASANTA, UCCISO DA UN CALCIO: IL PICCOLO GATTO CHE SI FIDAVA DELL’UOMO

Andrea ha 1 anno. Forse 1 anno e mezzo. E’  un gatto, un piccolo gatto come tanti. Randagio, dolce, curioso. Poi  un giorno trova  un riparo e li si accosta: attende qualche mano ignota, riflessi di cuore, il gesto che porta carezze. E cibo. E quella mano arriva. Andrea non teme l’umano, lo segue. Si fida. Perché non dovrebbe? E poi finalmente  si sente protetto e ama giocare.

Qualche giorno fa Andrea si accosta ad un altro riparo, fiducioso come sempre: si struscia, fa le fusa, gioca. Sono attimi. Una nullità umana , intrisa di violenza e vilta’, lo colpisce violentemente con un calcio. Perché, forse, Andrea e’ entrato nella sua proprietà. Ma non e’ un perché. Non ci sono perché.

Andrea fugge: la nullità senza volto prova a colpirlo di nuovo. Non riuscendoci. Andrea e’ già distante, in un campo.

E li’, in un campo di Pietrasanta, che lo hanno trovato alcuni volontari: ansimante, ferito, spaventato. Lo hanno portato da un veterinario. E’ morto poco dopo: aveva lo stomaco e i polmoni sfondati.
Lo penso e lo riscrivo ancora una volta: la bestialità dell’uomo e’ spaventosa. Come la sua vigliaccheria.
Ciao piccolo, hai avuto fiducia in chi la pietà l’ha smarrita da tempo. Da troppo tempo. E temo che mai la ritroverà.
lucabasile

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