MOSTRA DI CARLO CARLI A SAN GIMIGNANO


Le conseguenze dei cambiamenti climatici sulle vite delle persone e dei popoli, ma anche la pandemia e l’emergenza sanitaria dettata dal Covid, che finisce per acuire le differenze e le distanze tra nord e sud del mondo. Sono i temi che caratterizzano la più recente produzione di Carlo Carli, artista da sempre attento alle dinamiche sociali e convinto assertore dell’arte come strumento di impegno civile e di sensibilizzazione delle coscienze. Temi sui quali si concentra la mostra “In cammino con speranza” che Carli presenta dal 3 al 12 settembre nella Sala di Cultura di Palazzo Pratellesi a San Gimignano. La mostra, curata da Claudia Baldi e organizzata in collaborazione con il Comune senese, si inaugura venerdì 3 settembre alle 18:30. Il vernissage sarà preceduto alle 17:00, negli spazi dell’attigua Biblioteca comunale, dalla conferenza sul tema “L’arte testimone e interprete della contemporaneità umana e ambientale” con la partecipazione di Andrea Marrucci, sindaco di San Gimignano, Valdo Spini, già ministro dell’ambiente, Carolina Taddei, assessore alla cultura del Comune di San Gimignano, ed Alessandro Romanini, docente all’Accademia di Belle Arti di Carrara.

Nel cuore della cittadina senese patrimonio Unesco Carlo Carli presenta una ventina di opere recenti e alcuni disegni preparatori. Il suo sguardo spazia ancora una volta sulle emergenze e sulle diseguaglianze della nostra epoca, cogliendo in particolare alcuni aspetti della più stretta attualità legata agli sconvolgimenti climatici – la siccità, i fenomeni meteorologici improvvisi e devastanti, le alluvioni – e all’imperversare del virus Covid-19, con il suo carico di dolore e le sue conseguenze non solo sanitarie, anche e soprattutto nei Paesi più poveri. «Il filo conduttore dell’arte come veicolo di messaggi universali immediati e diretti», scrive Claudia Baldi presentando l’esposizione «segna il percorso pittorico di Carlo Carli, che elabora un linguaggio assolutamente personale che accosta il disegno, la fotografia digitale e la rielaborazione grafica di opere celebri, nel tentativo di congiungere immagini lontane nel tempo ma vicine nei contenuti umani, creando un ponte visivo tra presente e passato».

Così, per raccontare la desertificazione, Carli accosta l’immagine della fatiche quotidiane di donne e bambini per la ricerca dell’acqua con quella degli idillici “Pascoli di primavera” dipinti da Giovanni Segantini, o per porre l’accento sulle sofferenze del mondo che cambia mette in relazione una famiglia africana piegata dalla rassegnazione con le serene figure femminili dipinte da Paul Gaugain nella cornice di opulenti paesaggi polinesiani. Gli estremi della condizione umana, il passato rispetto al presente, l’ideale e il reale in un costante confronto che spinge il pubblico a riflettere, interrogarsi, aprirsi a una comprensione più profonda di ciò che avviene oggi nel mondo. Un’arte permeata da una forte connotazione politica, come evidenzia Alessandro Romanini nel suo testo critico di presentazione della mostra. «In alcuni casi l’arte esprime un’attitudine politica ancora maggiore quando la dimensione etica dell’artista si integra perfettamente e con la stessa intensità con quella estetica» scrive Romanini. «Questo è il caso di Carlo Carli, che, nel corso della sua lunga militanza artistica e politica, ha espresso la stessa inesausta dedizione quotidiana, pienamente convinto che fosse l’unico metodo per conseguire risultati efficaci, in termini etici ed estetici».

Nel catalogo della mostra il Sindaco di San Gimignano, Andrea Marrucci, scrive: “Dagli scenari sconfortanti del Terzo Mondo, alla fatica della vita dei campi, fino alla tragedia più recente della Pandemia, le tele immortalano tutta l’energia di un’umanità segnata dalla sofferenza, ma che non risulta mai vittima della storia. Perché la forza dell’umanità di Carli è quella di reagire, di armarsi di fiducia per mettersi, sempre, In cammino con speranza”.

Nel catalogo che accompagna l’esposizione è inserita anche l’opera “Sofferenza a Milano”, citazione dall’opera “Deposizione” di Caravaggio e rappresentazione simbolica dello strazio provocato dal Coronavirus. L’opera è collocata in via permanente nella parrocchia di Santa Maria Incoronata a Milano.

La mostra di Palazzo Pratellesi, organizzata in collaborazione con Auser San Gimignano, è aperta alle visite fino a domenica 12 settembre tutti i giorni dalle 16:00 alle 19:00. L’ingresso è libero.

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Informazioni sull' Autore Luca Basile