‘ VIETATO ESSERE’ IN VERSILIA: IL MARE BLINDATO DI NOTTE

” Un giorno, vedrai, sarà ‘ vietato essere’ “. Ecco, quel ‘ vietato essere’,  sussurrato anni fa da un amico, in questi ultimi giorni è lì che echeggia insistentemente nella mia mente. E forse non solo nella mia. Entro nel merito: chiudere, la notte, le spiagge così è stato deciso da alcuni comuni versiliesi, la trovo scelta che è sfregio al nostro immaginario. Di fatto hanno blindato il mare: dalle 22 alle 6 non sarà infatti consentito avvicinarsi non dico alla battigia e alle onde, ma neppure sospendersi nei pensieri nel cuore di un qualsiasi arenile. Il motivo? I ‘ fenomeni’ che si accostano furtivi fra tende e ombrelloni bevendo, mangiando, danneggiando, sporcando e qualche altro gerundio trovatelo voi. E così facendo renderebbero inutile ogni genere di sanificazione di materiale e attrezzature, procedura necessaria nella lotta al Covid. Ecco io, e non solo io, capisco tutto: la salute come priorità, le giuste esigenze della categoria, il dovere di tutelare clienti, stabilimenti, turismo, investimenti e anche qui finitela voi la lista, ma perchè arrivare a tanto, mi domando. Perchè impedire ai ragazzi, alle famiglie, agli adulti, ai più anziani, alle coppie, ai disgiunti, ai congiunti, alla mia gatta e anche al cane della mia migliore amica di affacciarsi, la notte su spiaggia? Perchè noi versiliesi – così come generazioni di turisti – il mare e la spiaggia, la notte, lo abbiamo sempre vissuto. E condiviso. E non ci piace l’idea di vederlo appunto blindato, come un campo minato dove fare detonare ricordi e istantanee di piacere, solo perchè qualche idiota con il neurone nebulizzato ostenta il proprio ego danneggiando, spostando e sporcando e tutto quello che volete ancora.

Non si può andare, a causa del virus o dei regolamenti, a sdraiarsi sotto una tenda, a bere appoggiandosi ad una cabina, a fare mucchio fra sdraio e tavolini e sedie? Bene, giusto, ma perchè impedire, agli altri – la maggioranza silente? – di raggiungere il mare, di accarezzare l’ultima onda e quella dopo ancora, di passeggiare sotto un qualsiasi cielo, stellato o meno, di fermarsi a parlare, di sbirciare nell’oltre di un qualsiasi noi? Quando ero ragazzino, quasi ogni sera d’estate si concludeva sulla spiaggia: ricordo che si muoveva avanti e indietro un vigilante a bordo di un quad e se facevamo tanto di avvicinarci ad una sdraio ci ‘ illuminava’ con degli imbarazzanti fanaloni e minacciava di chiamare chi di dovere. E noi, e non solo noi, indietreggiavamo. E non ci passava minimamente per la testa di spaccare o tristezze simili: ci bastava il mare. E’ così impossibile, oggi, fare rispettare un’ordinanza? E’ così impossibile per i balneari versiliesi, condividere una spesa per controllare, grazie a delle guardie private, il fronte spiaggia e impedire al solito ‘ fenomeno’ – giovane o vecchio – di apparecchiarsi la serata andando contro quanto previsto? Ci sono le sanzioni, pesanti per chi non rispetta le regole e nessuno avrebbe da obiettare perchè sono finalizzate ad un bene primario: la tutela della salute. Alla fine al sottoscritto, e ribadisco probabilmente non solo al sottoscritto, sembra che questa soluzione del mare blindato al chiarore delle stelle non sia altro che l’epilogo agognato da anni da non pochi concessionari versiliesi. E che oggi, visti gli ‘ stati generali’, la possibilità del ‘ blindo tutto’ sia stata colta al volo.

E poi pensiamo veramente che impedire l’accesso e vietare un fronte battigia così ampio sia soluzione facilmente gestibile? Non si rischia di innescare una sorta di sciocca emulazione alla fuga notturna in spiaggia a prescindere? Da qualche parte, i ragazzi, cacciati dai bar oramai risucchiati dalle nuove restrizioni e dalle piazze perchè a rischio assembramento, dovranno pure ritrovarsi, nel rispetto delle distanze, della mascherina, del gel igienizzante e di ogni prescrizione dovuta.

E’ vero, questa estate 2020 non potrà essere un’estate normale, ognuno di noi ha un ruolo a tutela della propria persona e degli altri, ma il divieto generalizzato non è la soluzione per tutto. Di sicuro non è la panacea alzare un muro sulla spiaggia. Perchè quella spiaggia è nostra. E il mare è mio.

Luca Basile

 

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