IL “VOCABOLARIO DI FORME” DI MIRO’

di SUSANNA BENASSIJoan Miró i Ferrà (Barcellona, 20 aprile 1893 – Palma di Maiorca, 25 dicembre 1983) è stato un pittore, scultore e ceramista spagnolo, esponente del surrealismo.

 


Destinato ad una carriera impiegatizia, Miro' dopo una lunga malattia, si dedica complemente allo studio della pittura. Il suo percorso artistico attraversa diverse fasi, toccando vari stili fino ad approdare al surrealismo, tanto che Andre' Breton, fondatore del movimento, lo definì " il più surrealista di tutti".
Esordisce con una personale nel 1918, con una serie di opere d' impronta fauvista, in cui è evidente l'influenza dello stile di Van Gogh che non incontrano però  il favore della critica. Contemporaneamente lavora ad una nuova forma espressiva che verrà poi battezzata  "particolarista" per la ricerca spasmodica dei dettagli. Di questo periodo e' "Montroig: la fattoria", ritenuto un capolavoro, terminato da Miro' qualche anno più tardi e acquistato poi da Ernest Hemingway nel quale ritrova il paesaggio e la mentalità della Catalogna. Conosce Hemingway e Henry Miller nel 1923. Negli stessi anni inizia a frequentare il gruppo dei surrealisti di Breton.

Joan Miro' segue un percorso in evoluzione. Il suo stile cambia e si rinnova col tempo, nelle forme, nel modo di esprimersi e nella molteplicità di ambienti in cui realizza le proprie idee. Lavora ad esempio, con Diaghilev alla preparazione di scenografie e costumi per il Balletto Russo.Nel 1937 realizza un grande murale -Il Falciatore- per il padiglione della Spagna Repubblicana all'Esposizione Universale di Parigi. Molti critici hanno ritrovato nella sua opera la creazione di un vero e proprio linguaggio nuovo, espresso e mediato attraverso simboli che hanno corrispondenze "fisse" con specifici significati a questi attribuiti dall'artista, come se avesse stilato un vero e proprio dizionario a cui fare riferimento nella costruzione del tema espresso sulla tela.

"Lavoro come un giardiniere o come un vignaiolo. Le cose maturano lentamente. Il mio vocabolario di forme, ad esempio, non l'ho scoperto in un sol colpo. Si è formato quasi mio malgrado." Joan Miro'

Nella foto:"La Fattoria" (1921-1922) aNational Gallery of Art – Washington

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