Davanti al mio armadio: parte seconda…

di Sara Lombardi

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Reparto abiti. Partiamo dagli ultimi acquisti fatti durante gli sconti: un tubino nero fino al ginocchio   , una garanzia adatto in ogni occasione, considerando inoltre che è tornato  il look anni '80 molto dark lady, posso abbinarlo ad accessori luccicanti tipo collana di metallo e pochette di raso : diventa un arma letale!  L'altro è più elegante e chic,  grigio con cintura sotto il seno.  Entrambi sono adatti sia in inverno che in estate, il che  è pass per un posto “fisso a tempo indeterminato” nella mia boutique domestica, mentre per quelli a “contratto scaduto” si prospettano tempi durissimi, tanto che prendono la via di uscita. Si tratta di abitini che non metterò più, perché hanno fatto il loro tempo, sono passati di moda o sono usurati.  Tanto vale…

 

 

 

buttarli per lasciare posto alle novità. Sugli abiti devo stare attenta a fare pulizia con troppa leggerezza, infatti è quel genere di indumento che con un accessorio giusto tipo la cintura o una stola, possono rinascere e diventare attuali e moderni. Comunque credo di aver fatto la scelta giusta, casomai se stanotte venissi assalita dai rimorsi, correrò al sacco nero a riprendere  qualche pezzo. Passiamo alla parte alta, sia del corpo che dell'armadio, vale a dire camicie e maglioncini. Nel primo caso butto tutte le camicie che hanno superato l'anno e mezzo di uso, perché purtroppo è uno di quei capi che non può nascondere l'usura : colletto sbiadito, polsini logorati, e alone nella parte sotto l'ascella a causa del deodorante e creme varie. Una camicia vecchia riflette l'immagine  di una persona non pulita e non curata. Quindi fuori! Per fortuna ne ho solo due, una bianca e una nera. Anche quelle senza body sono a "rischio eliminazione" , perché sono troppo scomode. Non fai in tempo a sederti in macchina, appena uscita di casa, che escono dal pantalone, spuntano dal pullover e ti fanno sentire subito in disordine. Però non me la sento di liberarmene, in fondo per utilizzare tutti i giorni sotto una giacca sono perfette, purché avvitate. Per quanto riguarda le maglie, butto quelle corte che mi arrivano a filo del pantalone e le sostituisco con pullover più lunghi da abbinare ad una cintura in vita alta o bassa. Spazio anche a scalda-cuore di lana grossa e maxi cardigan da indossare su abitini o jeans. Le maglie che butto si sicuro, sono quelle la cui lana hanno  fatto i pallini. Sono troppo brutte! E' lo stesso discorso della camicia usata troppo.

Per essere la prima volta, che  modifico in negativo il mio quantitativo nell'armadio, non è andata tanto male. Forse il trucco è la razionalità , lasciare da parte il sentimentalismo e la nostalgia, perché quasi ogni indumento nel nostro guardaroba è legato ad  un ricordo più o meno importante. Una sciarpa, una maglia, un abito possono essere collegati ad un evento o ad una persona, ma non per questo dobbiamo conservarli. Possiamo liberarci senza troppi danni collaterali di vecchie cose, anzi dobbiamo farlo, perché il nuovo, il futuro hanno bisogno di spazio per manifestarsi. Reparto scarpe? No , oggi no! Quella è un'altra storia.

 

 

 

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