Vietato giocare a pallone in piazza. A Seravezza e altrove. Ma che tristezza

di JARNI

 

Il pallone no. Quello proprio no. Si può correre, saltare, magari alzare un pò la voce, abbracciarsi, anche ridere in modo ostentato, ma giocare a calcio in piazza non va bene. Anzi non si può. E chiudiamola lì. Accade a Seravezza, ma questi divieti non hanno alcuna esclusiva: sono trasversali al colore delle giunte, agli umori dei politici, alla sensibilità dei residenti e dei commercianti. Il  sindaco di Seravezza, Riccardo Tarabella ha così revocato  una precedente ordinanza comunale che, in deroga a quanto disposto dal Regolamento di Polizia Urbana, consentiva il gioco – in determinati orari e solo ai ragazzi fino a 11 anni di età – nelle due aree pedonali di piazza Carducci e comunque nelle piazze pubbliche del comune.   L'obiettivo è quello " di  evitare in assoluto il pericolo di danni a persone e cose”, come si legge nel nuovo provvedimento. Negli ultimi mesi, infatti, il gioco del pallone ha alimentato continue e forti lamentele da parte di numerosi cittadini che hanno segnalato a più riprese “danni al patrimonio pubblico e privato, nonché il pericolo di danni a persone, come recentemente verificatosi in piazza Pertini a Querceta”. Giusto? Sbagliato? C'è chi plaude al Sindaco Tarabella, " finalmente", chi, al contrario dissente, " impedire ai bambini di giocare a pallone su una piazza di paese è eccessivo. Basta un richiamo ai più agitati, lo sguardo di un vigile di tanto in tanto e finisce tutto".  Personalmente è un'ordinanza che mette tristezza: è comprensibile porre un freno alla  vivacità che sfiorisce in maleducazione strisciante, ma spesso i bambini – perchè di bambini stiamo parlando –  rincorrono un pallone sullo sfondo di una piazza anche perchè tutti questi spazi pubblici e disponibili, per giocare, non ci sono. A Seravezza come altrove. Insomma regolamentare si, proibire bah..E coimunque:; triplice fischio finale: niente supplementari. Non resta che aspettare l'estate e le partitelle su spiaggia: anzi no, anche lì è vietato. Che il pallone resti in soffitta, nebulizzato dai ricordi.

 

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