Incendi record nella provincia di Lucca: arrivano i divieti

Record incendi in provincia di Lucca: 802 dal 2007 al 2016 con 1,750 ettari di bosco andati in fumo. Prima provincia in Toscana davanti a Firenze e Pisa. Scatterà dal 1 luglio il divieto di accensione di fuochi su tutto il territorio provinciale a causa delle alte temperature stagionali e della siccità con il 64% in meno di precipitazioni nella prima decade del mese di giugno. L’anno peggiore è stato il 2012 con 125 incendi e quasi 200 ettari bruciati. Invariata, al momento, la data di scadenza del periodo a rischio, stabilita dalla normativa regionale al 31 agosto per tutta la Toscana. E’ quanto ricorda Coldiretti nel commentare la decisione della Regione Toscana di anticipare il divieto di accensione dei fuochi per evitare la propagazione di incendi. Un incendio su tre è stimato sia causato dagli abbruciamenti: ecco perché è importante osservare le regole. “Ogni incendio – spiega Cristiano Genovali, Presidente Coldiretti Lucca – provoca danni incalcolabili dal punto di vista ambientale dovuto alla perdita di biodiversità e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono polmoni verdi del nostro territorio e concorrono ad assorbire l’anidride carbonica che è responsabile dei cambiamenti climatici. Ogni ettaro di macchia mediterranea è popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili, ma anche da una grande varietà di vegetali che a seguito degli incendi sono andate perse. E’ indispensabile porre molta attenzione, in questa delicata fase della stagione, alle norme anti-incendio”. 

Oltre al divieto di abbruciamento di residui vegetali, nel periodo a rischio il regolamento forestale della Toscana vieta qualsiasi accensione di fuochi, ad esclusione della cottura di cibi in bracieri e barbecue situati in abitazioni o pertinenze e all'interno delle aree attrezzate. Anche in questi casi vanno comunque osservate le prescrizioni del regolamento forestale. In deroga, l'ente competente su ciascun territorio può autorizzare attività di campeggio anche temporaneo e fuochi anche pirotecnici, tramite autorizzazioni che contengano le necessarie prescrizioni e precauzioni da adottare per scongiurare qualsiasi rischio di innesco di incendio. La mancata osservanza delle norme di prevenzione comporta l'applicazione di pesanti sanzioni previste dalle disposizioni in materia. Limitatamente ai territori delle province di Lucca (e Massa Carrara), per evitare il rischio di trasformare l'eliminazione di residui vegetali in un principio di incendio, rimane valida la norma fissata dal regolamento forestale toscano che prevede l'assenza di vento come condizione necessaria per procedere a qualsiasi accensione di fuochi. In pratica, l'abbruciamento potrà continuare solo nel caso in cui la colonna di fumo salga verticalmente: in caso contrario, non esisteranno le condizioni per proseguire in questa pratica agricola.

Di fronte ad un fenomeno ormai strutturale bisogna lavorare sulla prevenzione poiché – sostiene la Coldiretti – sono alla mercé dei piromani la maggioranza dei boschi italiani che, per effetto della chiusura delle aziende, si trovano ora senza la presenza di un agricoltore. “Per difendere il bosco – conclude Maurizio Fantini, Direttore Coldiretti Lucca – occorre creare le condizioni affinché si contrasti l'allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli”. 

Coldiretti invita gli agricoltori, che sono le prime sentinella delle nostre campagne e delle nostre montagna, a segnalare ed avvisare con tempestività il Corpo Forestale dello Stato (1515), i Vigili del Fuoco (115) o la Sala Operativa permanente della Regione Toscana (800425425). 

Per informazioni vai su www.lucca.coldiretti.it e pagina twitter @coldirettitosca

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