Evasi 16 milioni di euro dalle aziende lucchesi

Nei primi mesi del 2013 sono stati evase dalle aziende lucchesi tasse, per 16 milioni di euro. A renderlo noto la Guardia di Finanza. . “Il 2013 prosegue e accentua le innovative linee guida già positivamente applicate nel 2012, che incentrano sulla qualità dei controlli, piuttosto che sulla quantità, l’azione operativa della Guardia di Finanza – spiegano i finanzieri i -. Ciò significa, in altri termini, selezionare meglio un minor numero di contribuenti da verificare, cercando in tal modo di dedicare più tempo ai grandi evasori e alle maggiori frodi, limitando invece i controlli indistinti a un più esteso numero di contribuenti”. Tra le operazioni più significative dell’anno in corso, per quanto riguarda il tema dell’evasione fiscale, sono nove i contribuenti segnalati all’Autorità giudiziaria dalle Fiamme Gialle dopo le verifiche. In totale viene loro contestato di non aver pagato tasse per oltre 16 milioni e, per garantire il credito all’erario, si procederà al sequestro del patrimonio disponibile. Per quanto riguarda l’elusione spicca invece una verifica su un libanese residente a Viareggio che per non pagare le tasse si serviva di una offshore che aveva appositamente costituito in Africa e grazie al quale è riuscito a occultare ben 2 milioni di utili provenienti dalle sue attività in Italia. Grazie al gruppo dei finanzieri di Viareggio, questo importo è stato portato alla luce e sottoposto a regolare tassazione nel nostro paese. Interessante l’operazione di accertamento svolta nel comune di Pietrasanta e riguardante uno dei più controversi e pirotecnici strumenti finanziari, protagonista negativo della cronaca economica degli ultimi anni: i derivati. Su ordine della Corte dei Conti la Guardia di Finanza ha compiuto accertamenti di un contratto di ‘interest rate swap’ stipulato dall’ente versiliese nel 2003, e che fra il 2009 e il 2012 aveva generato per la casse comunali il vertiginoso costo di 600 mila euro di interessi passivi. Gli accertamenti dei finanzieri hanno portato alla segnalazione alla Corte dei Conti di due persone per i danni che il contratto ha provocato all’ente. Sul fronte dell’antimafia va invece segnalato il sequestro di un immobile di Viareggio del valore di 350mila euro disposto dal Nucleo di Polizia Tributaria di Lucca nei confronti di un soggetto ritenuto affiliato al clan Saetta, il tutto in applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali previste dal nuovo codice antimafia. Molto sentito con l’estate il tema della contraffazione di marchi celebri, con i venditori da spiaggia che, effettivamente, da qualche parte i prodotti ‘taroccati’ che propongono ai bagnanti devono pur procurarseli. In questo ambito c’è da segnalare un notevole sequestro in due aziende tessili della Versilia che, insieme alla normale produzione, arrotondavano producendo tessuti contraffatti della case di moda “Burberry” e “Gucci”. Sequestrati ben 460 chilometri di stoffa falsificata, mentre sono quattro le persone denunciate dopo i controlli dei finanzieri del Gruppo di Viareggio: per loro l’accusa è contraffazione e commercio di prodotti con segni falsi. Per garantire il pagamento delle sanzioni è stato anche richiesto alla Procura il sequestro di un immobile, delle quote della società e di tre macchinari di produzione. Vedremo se, con la stagione estiva, l’evasione si accentuerà ulteriormente o meno.

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